L'ultima preda (Teadue) by Wilbur Smith

L'ultima preda (Teadue) by Wilbur Smith

autore:Wilbur Smith [Smith, Wilbur]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Action & Adventure
ISBN: 9788878192959
Google: X6sHd-ysFcAC
Amazon: 8878192953
editore: TEA
pubblicato: 1992-03-15T00:00:00+00:00


Attraversarono il piazzale illuminato e si fermarono nella zona d’ombra dietro l’hangar in modo da restare nascosti sia rispetto all’edificio dell’amministrazione sia rispetto alla torre di controllo. Sean saltò giù e si guardò rapidamente intorno. Il secondo Unimog si arrestò accanto al primo e i guerriglieri in divisa scesero in fretta dal retro del camion. Con tre passi veloci Sean raggiunse la porta posteriore dell’hangar in lamiera ondulata. Era aperta, ed entrò. Job lo seguì subito.

L’hangar era illuminato a giorno e vuoto, salvo un aeroplano leggero nell’angolo più lontano. Il pavimento di cemento, ampio come metà di un campo di calcio, era coperto di chiazze oleose.

Il manovratore del muletto e gli stivatori in tuta arancione stavano venendo incontro a Sean chiacchierando e fumando, a dispetto delle enormi scritte rosse di divieto. Si fermarono confusi quando videro Sean entrare seguito dai soldati.

« Bloccateli » ordinò Sean. Mentre Job procedeva rapidamente a que118

sta incombenza, Sean studiò attentamente i piccoli box per uffici alI’estremità opposta dell’hangar.

In uno di questi la luce era accesa, e Sean vide un uomo seduto di spalle; dalla divisa lo riconobbe come un pilota della RAF. Parlava gesticolando con una persona che non si vedeva.

Ormai gli stivatori erano stesi sul pavimento dell’hangar, faccia a terra e braccia aperte, tenuti sotto controllo da un Kalashnikov puntato alla nuca. Tutto era stato risolto rapidamente e silenziosamente.

Con le pistole spianate Sean e Job corsero alla porta dell’ufficio illuminato e l’aprirono con un calcio. Due uomini, un pilota e un capitano dell’artiglieria britannica, sedevano stravaccati su due vecchie poltrone, sotto una parete tappezzata di foto di ragazze nude, di fronte all’altro pilota, più anziano, seduto sulla scrivania. Tutti e tre guardarono Sean sbalorditi.

« Questa è un’azione di guerra » dichiarò tranquillamente Sean.

« State fermi dove siete. »

Sul pavimento, tra i piedi del capitano d’artiglieria, c’era una valigetta nera chiusa da pesanti lucchetti, con le insegne dell’artiglieria.

L’ufficiale ci posò la mano come per proteggerla, e Sean capì subito cosa conteneva: fece due passi verso di lui e afferrò il manico della valigia. Job guardò l’orologio. « Mancano quattro minuti al diversivo. »

« Disarmali e rinchiudili in uno sgabuzzino » ordina Sean. « E dammi il tuo coltello. » Job glielo passò.

In pochi secondi Sean tagiiò la pelle lungo l’intelaiatura metallica della valigetta e fece saltare i cardini. Dentro c’era una mezza dozzina di portaschede a spirale e Sean ne prese uno qualsiasi.

Sulla copertina, in rosso, c’era scritto TOP SECRET. Guardò la prima pagina.

ISTRUZIONI PER L’USO DEL MISSILE « STINGER »

MODELLO G4X

TERRAARIA PORTATILE PER FANTERIA

« Abbiamo fatto tredici » disse a Job. In quel momento si scatenò il putiferio: dal lato meridionale della base, all’estremità opposta delI’hangar, udirono provenire il sibilo dei razzi RPG7, il sordo rimbombo dei mortai, e gli schianti delle bombe che arrivavano a destinazione. Corsero all’ingresso: le guardie della base avevano aperto il fuoco con le mitragliatrici, incendiando il cielo buio con le graziose parabole verdi dei proiettili traccianti.

« Le luci » disse Sean. Rientrato nell’hangar si guardò rapidamente intorno. Scorse la cassetta delle valvole vicino alla porta dell’ufficio, la raggiunse e l’aprì.



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